martedì 19 dicembre 2006
Giorno melanconico...
Sono triste nell'annunciarvi che la scorsa notte un cuore in casa mia ha smesso di battere. Colei che lo conteneva era un essere gioioso, affettuoso fino allo spasimo, impossibile da segregare in un angolo. Direi, forse, esibizionista ed egocentrico quanto me, ma molto meno saccente anche perchè privo della capacità di parlare ma non di esprimersi, infatti bastava uno sguardo per capirne le intenzioni e talvolta non potevi far altro che sorridere, vi basti pensare che voleva essere accompagnata a dormire come i bimbi. Delle tante immagini che ho di lei una in particolare mi illumina gli occhi ed è immaginarmela con fiocchi di bianca neve sul suo manto color ebano.
Vederla soffrire è stata una sofferenza ma non vederla è straziante e adesso la sua polvere si sarà già dispersa nell'aria. Nel silenzio della notte mi sembra ancora di sentirla e invece è soltanto la voce della vallata.
Ci mancherai Ginevra...
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2 commenti:
Chi non ha mai avuto un cane non può carpire il significato della parola amare, scriveva Stevenson.
Ma forse, proprio per questo,quando se ne vanno, qualcosa ci lasciano. Ed è qualcosa di incommensurabilmente grande. Un abbraccio Lore. Una carezza,Ginevra.
Il fatto è che il cane,è un ente che rafforza una routine e quindi ti dà un senso di certezza. Sai bene che quando arrivi a casa lo troverai scodinsolante e ti accoglierà sempre con animo festoso solo per il semplice fatto che esisti materialmente lì ed ora, e ciò non può far altro che darti una sensazione di piacere. Probabilmente è un bene che non possa parlare così da non tendere ad assomigliare troppo alla razza umana...
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